La porchetta è la degna rappresentante della cucina del Lazio e delle Regioni confinanti, anch’esse “in lotta” per poter vantare l’origine di questo piatto antichissimo, ricco di sapori che si esprimono al meglio quando la carne di maiale viene servita tiepida.
Individuata in un quadro di Leonardo da Vinci Le origini delle porchetta sono davvero remote, anche perché cuocere animali allo spiedo è usanza molto antica. Una porchetta dalle stesse caratteristiche di quella odierna è stata individuata di recente come particolare di un grande dipinto di Leonardo Da Vinci, vissuto tra il 1452 e il 1519. Il quadro fa parte della collezione privata della Regina Elisabetta d’Inghilterra e dunque non è mai stato molto disponibile per gli studiosi d’arte. Ecco perché la scoperta del particolare è recente. Leonardo da Vinci fu un grande artista e ingegnere, ma anche un super appassionato di vini e un gastronomo, esperto di cibo e anche inventore di alcuni attrezzi da cucina che oggi ancora usiamo.
Il vino giusto Ideali sono gli Spumanti secchi, perché le loro bollicine effervescenti contrastano bene il sapore del grasso della carne di maiale (nella porchetta anche le parti grasse e ben cotte sono molto apprezzate). Possono fare buona compagnia al piatto anche vini bianchi fermi dell’Italia centrale, come Verdicchio e Trebbiano. Buon successo anche dei rossi di media intensità come il Nebbiolo e il Cannonau di Sardegna, altra regione dove la cottura dei piccoli maiali allo spiedo è decisamente legata alla tradizio