Per questo antipasto gustoso lo Chef ha proposto prodotti che si trovano in natura, come i funghi e verdure che ormai le famiglie riescono a coltivare quasi tutto l’anno. Come i peperoni, per esempio. Capitale di questi ortaggi rossi, gialli o verdi, è Carmagnola, piccola città del Piemonte. In autunno i contadini li raccolgono dal campo e li vendono direttamente lungo le strade, nelle loro bancarelle artigianali.
Un eccellente e anche insolito accostamento di ingredienti per condire una pasta larga tipica, le lasagne, che le donne dele case di campagna preparavano nei giorni di festa per la loro famiglia. Curioso e squisito l’accostamento con il sapore deciso del gorgonzola, un formaggio caratteristico del nord Italia dove viene prodotto dal XV secolo e una certa “dolcezza” della zucca.
Nel piatto una crosticina di parmigiano ricopre deliziosamente strati di fette di melanzane ricoperte di pomodoro e alternate a mozzarella o alti formaggi tipici sud Italia. L’insieme si chiama Parmigiana, ma non ha niente a che vedere con il formaggio parmigiano che lo ricopre e nemmeno con la storica città di Parma, nel nord Italia. Il piatto nasce in Sicilia e deve curiosamente il suo nome a un termine locale “permeciana” che indicava le stecche di legno sovrapposte con regolarità che formavano le persiane, tipiche chiusure delle finestre della case del Sud.
La caponata ha origini nel XVIII secolo è un piatto di verdure in salsa agrodolce, tipico della regione Sicilia, dove quasi ogni città propone la sua versione. Tanto che se ne contano oltre 30 ricette diverse. Ne abbiamo lette e sperimentate molte e in nessuna abbiamo trovato come protagonista il cavolfiore. Ecco dunque un altro esempio di innovazione e creatività dello chef.
Un dolce popolare e ovunque conosciuto a cui lo Chef è riuscito a dare una personalità ancora maggiore e un gusto nuovo abbinandovi il limoncello, un liquore che viene prodotto artigianalmente in molte case del centro Italia facendo macerare nell’alcol la buccia rugosa dei limoni. Meglio se provengono da Sorrento, cittadina sul mare della regione Campania dove questi agrumi sono coltivati da tempi molto antichi.
Riesling o Verdicchio o Falanghina per il risotto, mentre vini rossi come la Barbera, il Barbaresco o il siciliano Nero d’Avola possono essere buoni compagni per l’ossobuco.
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